Paolo VI ha detto di don Alberione
Il 28 giugno 1969, Paolo VI riceve in udienza speciale Don Giacomo Alberione, anziano, che ormai ha ceduto le redini della sua opera ai figli e vive più di preghiera che di attività. Il Papa, ammiratore di lui da sempre, gli conferisce la Croce Pro Ecclesia et Pontifice.
Poi, davanti a un larga rappresentanza della Famiglia Paolina, tesse questo elogio:
“Eccolo: umile, silenzioso, instancabile, sempre vigile, sempre raccolto nei suoi pensieri, che corrono dalla preghiera all'opera (secondo la formula tradizionale: “ora et labora”), sempre intento a scrutare i “segni dei tempi”, cioè le più geniali forme di arrivare alle anime, il nostro Don Alberione ha dato alla Chiesa nuovi strumenti per esprimersi, nuovi mezzi per dare vigore e ampiezza al suo apostolato, nuova capacità e nuova coscienza della validità e della possibilità della sua missione nel mondo moderno e con mezzi moderni”.